IL GRUPPO FAMIGLIA

Premessa
Nel tentativo di raggiungere uno dei due obiettivi del giornalino, e cioè quello della "formazione", abbiamo pensato che fosse importante riproporre le schede di documentazione sui gruppi famiglia già presenti sui primi numeri dell'anno 1990.
Riteniamo che questi documenti possano essere utili per tutti i gruppi famiglia che stanno nascendo come risposta ai loro interrogativi e come punto di riferimento nelle scelte da operare, ma anche altrettanto importanti per i gruppi già avviati per una revisione sul modo di procedere e uno stimolo per riaffermare con vigore il cammino iniziato.

Che cosa è
II gruppo famiglia è un gruppo di persone, possibilmente coppie, che scelgono di stare insieme con lo stile proprio di una famiglia affiatata, illuminata dalla Parola del Signore mediante strumenti come il "Partage", "la Lectio Divina", "la Revisione di vita", e dal Magistero, alternando gli incontri di preghiera a quelli di formazione.
Il gruppo famiglia non nasce come risposta ai bisogni dei singoli o da una comune visione sociale, quanto dal progetto di salvezza cui tutti i cristiani sono chiamati.
L'ambito per eccellenza in cui si forma e si sviluppa è quello della parrocchia, in sintonia con le indicazioni pastorali della Diocesi, poiché proprio a livello locale si gioca il futuro della Chiesa.

Come si avvia
Un gruppo famiglia che vuole avere buone speranze di riuscita non può nascere né dal caso né dalla buona volontà delle singole coppie; deve trovare degli strumenti di formazione o quanto meno dei modelli di riferimento e di confronto.
Lo strumento migliore è quello offerto dalla rete di collegamento della propria zona o Diocesi e dai gruppi che già vi operano.
Dalla zona possono, infatti, scaturire proposte quali la scuola di formazione e un aiuto concreto come quello che può dare una coppia di un gruppo già avviato offrendosi per il pilotaggio (servizio).
I gruppi già avviati, e in particolare le coppie responsabili, devono avere un'attenzione particolare alle necessità di crescita delle famiglie della loro parrocchia e pertanto operare per favorire la nascita di nuovi gruppi.
Il pilotaggio è forse l'unico metodo per avviare un nuovo gruppo.

Come si conduce
Un gruppo deve essere composto da 5 a 7 coppie (da 10 a 14 persone); questo numero è quello che, dall'esperienza, è risultato essere ottimale per permettere lo scambio di esperienze nei tempi degli incontri.
Il gruppo si deve dare un programma di formazione permanente che nei primi due anni può essere quello della scuola di formazione o quello proposto dalla coppia pilota e in quelli successivi va scelto con le modalità che si vedranno più avanti.
Appena avviato il gruppo deve darsi una coppia responsabile e scegliersi un sacerdote, o un religioso/a incaricato dal parroco.

La Coppia responsabile
Ogni gruppo famiglia deve avere una coppia responsabile perché, se tutti sono su un piano di parità, nessuno spontaneamente si assumerà gli oneri che la conduzione di un gruppo comporta.
La coppia responsabile non è una coppia eccezionale, dotata di istruzione e doti particolari; il suo compito è quello di farsi carico della conduzione del gruppo, preparando il materiale necessario per ogni incontro, avvisando le altre coppie degli impegni comuni, facendosi presente presso quelle coppie che vivono momenti particolari di sofferenza o di disagio, rappresentando il gruppo nella parrocchia.
Durante gli incontri la coppia responsabile è custode del tempo e del metodo di lavoro scelto, guida il gruppo con tatto, ma con fermezza, attraverso i vari momenti dell'incontro, intervenendo per fermare gli interventi troppo lunghi o per riportare la comunicazione sul tema proposto.
Quando un gruppo è avviato, la coppia responsabile, eletta con voto segreto, resta in carica per un anno e poi viene sostituita da un'altra coppia del gruppo.
Se una coppia svolge bene il suo servizio verrebbe naturale riconfermarla; al contrario, il ricambio è molto utile per far venire fuori il potenziale, i talenti che sicuramente ci sono in altre coppie del gruppo e che altrimenti corrono il rischio di restare inespressi.

Come si svolge la riunione
La riunione si svolge ogni tre o quattro settimane, normalmente alla sera e a turno in casa dei componenti il gruppo.
E' compito della coppia responsabile far osservare il rispetto dell'orario di inizio e di fine, ma ogni coppia ha l'impegno di attenersi alle regole e i tempi che il gruppo si è dato.
E' gradito che ci sia un tocco di sensibilità femminile: un vaso di fiori, un'immagine sacra, per dare il senso dell'ospitalità e fare sì che tutti si sentano accolti e a proprio agio, come se fossero a casa loro.
Al termine si può, nella massima semplicità e sobrietà fare un momento di festa insieme ai figli con due biscotti o una fetta di torta.
La riunione non esaurisce l'attività del gruppo, ovvero il gruppo non è solo la riunione mensile, ma è anche trovarsi e salutarsi all'uscita della Messa domenicale, e magari decidere di andare a fare una scampagnata insieme, telefonarsi ogni tanto, essere attenti ai bisogni e alle necessità delle altre famiglie, il tutto nello stile di una grande famiglia.

Il Sacerdote
II modo con cui il sacerdote si relaziona con le coppie di un gruppo famiglia ha delle caratteristiche diverse da quelle cui è stato abituato spesso nella pratica pastorale: nel gruppo famiglia, infatti, il sacerdote si mette su un piano di parità con gli altri membri del gruppo pur senza venir meno alle proprie prerogative e al proprio ministero sacerdotale.
Nella vita di un gruppo ci sono delle iniziative che il sacerdote, nei limiti del possibile, non deve prendere: non tocca a lui, infatti, ricordare gli impegni e le scadenze (questo è compito della coppia responsabile) e neppure deve essere sempre lui a tenere relazioni, fare conferenze, avere l'ultima parola su un argomento. Al contrario, come adulto tra adulti pur restando responsabile della catechesi, porta nel gruppo i carismi del ministero e come segno della comunità, svolge la funzione di congiunzione e comunione con gli altri gruppi parrocchiali.
Egli permette inoltre la complementarità dei due carismi: quello del celibato e quello del matrimonio, rendendo così il gruppo autentica esperienza di Chiesa.

Il programma annuale
Un gruppo già avviato si deve dare ogni anno un programma di formazione prendendo spunti innanzi tutto dai nodi che sono emersi nel gruppo durante la giornata di chiusura.
Il programma va integrato con le indicazioni della zona/vicaria, della diocesi, dell'Ufficio Famiglia della CEI.

La giornata di apertura
E' fondamentale svolgere questa giornata ogni anno, di solito a fìne settembre; la si può tenere a livello diocesano o, se manca questo livello nel collegamento, a livello zonale/vicariale.
In questa giornata non possono mancare: momenti di preghiera prolungata; la presentazione del tema dell'anno; lavori di gruppo per precisare e approfondire il tema presentato; l'assemblea conclusiva e di sintesi; la S. Messa presieduta, se possibile, dal Vescovo o da un suo delegato.
Il segretario diocesano o la coppia responsabile di zona raccoglie quanto emerso, facendo in modo che diventi patrimonio comune e serva da orientamento.

La giornata di chiusura
E' opportuno che questa giornata si tenga ogni anno a fìne maggio.
Lo svolgimento della giornata è analogo a quella di apertura salvo che nei gruppi si parlerà:
1 - dei nodi che si sono evidenziati nell'anno appena trascorso in modo che, partendo da essi e alla luce degli orientamenti della Diocesi e dell'Ufficio Famiglia presso la CEI, si possa formulare il programma per l'anno successivo e definire il "tema dell'anno".
2 - della partecipazione di ogni famiglia ad un campo scuola estivo (è consigliato che le famiglie di un gruppo scelgano luoghi e temi diversi).

Il servizio
II servizio nasce dal bisogno del singolo e della coppia di testimoniare, nell'agire, la propria fede.
Ogni persona o coppia si avvierà al servizio quando si sentirà pronta scegliendo quello che le è più congeniale e possibilmente nell'ambito della propria parrocchia.
E' fondamentale che ogni componente del gruppo si dedichi ad un servizio, altrimenti si corre il rischio che il gruppo si chiuda al suo interno e venga vissuto come l'unico momento d'impegno cristiano.
Il gruppo famiglia deve essere principalmente uno strumento di ricarica, di formazione permanente e di catechesi, aperto e sensibile alle esigenze della comunità in cui opera.
Ricordiamoci, in ogni caso, che il primo servizio per lo sposato è quello che svolge all'interno della propria famiglia.
Un importante servizio che una coppia può fare, è quello del pilotaggio: si tratta, pur rimanendo inseriti nel gruppo di origine, di aiutare un nuovo gruppo a imparare i diversi metodi di lavoro, facendogli fare nel contempo un cammino di formazione analogo a quello che può offrire una zona con la scuola.
Il pilotaggio può risultare un ottimo metodo per tenere agganciate le coppie di fidanzati cui si è fatto il corso di preparazione al Matrimonio o le famiglie che sono state preparate per il Battesimo dei figli.