IL CONVEGNO: FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
Un'iniziativa dei Gruppi Famiglia in collaborazione con l'Ufficio Famiglia della diocesi di Carpi

A Carpi, il 26 settembre u.s., si è svolto il convegno a suo tempo annunciato su "Famiglie in difficoltà".
Il tema del convegno può far pensare, di primo acchito, alla crisi della famiglia in generale ed ai modelli che i mass-media ci propongono ma, come vedremo dalle riflessioni proposte dal prof. Guido Lazzarini, docente di sociologia presso l'Università di Torino, e da don Giancarlo Grandis, responsabile dell'Ufficio Famiglia della diocesi di Verona, le difficoltà familiari si insinuano anche nelle nostre famiglie "normali" in quanto composte da persone immerse nel contesto sociale attuale.
Il convegno ha visto la partecipazione di appartenenti ai Gruppi Famiglia, di persone impegnate nelle commissioni diocesane, vicariali e parrocchiali, di coppie desiderose di intraprendere un cammino di fede particolare per la famiglia. I lavori sono iniziati con la recita delle Lodi e sono stati introdotti da due brevi saluti ai presenti da parte della nuova coppia responsabile dei Gruppi Famiglia: Céline e Paolo Albert, e di Stefano Zerbini, dell'Ufficio Famiglia di Carpi, a cui sono seguite le relazioni dei due oratori. Nel pomeriggio i lavori di gruppo e le conclusioni, seguite dalla S. Messa, celebrata da mons. Douglas Regattieri, vicario episcopale della diocesi di Carpi.

QUALI FAMIGLIE PER LA SOCIETÀ DEL 2000?
Del prof. Guido Lazzarini

Dapprima il relatore ha delineato un quadro dell'istituto familiare, a partire dai cambiamenti avvenuti negli anni '50, per poi proseguire con più precisi riferimenti alla pastorale per le famiglie in difficoltà.
In questo modo è risultato chiaro che i problemi riguardano tutti, che l'equilibrio familiare è frutto di scelte, che i cambiamenti che avvengono nella società incidono notevolmente sulla famiglia.
Il relatore si è soffermato sulle trasformazioni più evidenti, quelle legate alla società complessa, all'interno della quale è complicato vivere, perché c'è la continua possibilità di scegliere tra tante opportunità, con scelte che non sono necessariamente definitive; nel lavoro inoltre l'adattabilità è considerata in termini positivi, è una risorsa.
Si tratta di sollecitazioni che strutturano la persona, che non la orientano verso progetti definitivi quali la fedeltà di coppia, il matrimonio indissolubile.
Contemporaneamente si è affermato un nuovo modello della "famiglia di coppia": giovani e meno giovani sognano l'intesa di coppia, basata sulla comunicazione, la corresponsabilità, la fedeltà, ma spesso il sogno non si realizza perché nessuno aiuta la coppia a superare le difficoltà.
Ci si può però aiutare tra famiglie, ragionando su fatti concreti, comunicando con altre coppie, con la revisione di vita, con la lectio divina: è possibile sviluppare una spiritualità del matrimonio ed i Gruppi Famiglia ne sono un esempio.

Domanda per i lavori di gruppo:
Che cosa mi aspetto dal Gruppo Famiglia e che cosa sono pronto ad offrire al Gruppo Famiglia ed agli altri in generale? Nelle motivazioni della risposta tenere conto dei concetti di "dono, scambio, restituzione".

COME ACCOGLIERE E PROPORRE CAMMINI SPIRITUALI PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
Di don Giancarlo Grandis

Il relatore ha iniziato prendendo atto che spesso la coppia che si trova in "difficoltà" vive sensi di colpa, si autoesclude o non è accolta dalla comunità parrocchiale.
La definizione "famiglie difficili e irregolari" va spiegata ed approfondita in relazione a due piani, quello soggettivo e quello oggettivo: se ci si riferisce alle persone, vale il principio che le persone devono essere comprese e non giudicate, se ci riferisce al modello, quello non è cambiato, il matrimonio è e resta indissolubile.
Mentre la Chiesa ribadisce la verità intorno al matrimonio, contemporaneamente si pone il problema dell'accoglienza poiché la sua missione è quella di coniugare la verità nella carità, è quella di convertire chi è disposto a lasciarsi convertire. La Chiesa ha scelto la strada della pastorale dell'accoglienza, poiché Cristo non ha utilizzato la verità per condannare ma per salvare e redimere. Per chi si pone il problema di conciliare la propria situazione matrimoniale con la propria fede, sono possibili cammini di incontro con la preghiera, con la Parola, è possibile approfondire la propria genitorialità, dedicarsi ad opere di carità.

Domanda per i lavori di gruppo:
Alla luce dell'esperienza di coppia verificare la percorribilità dei cinque cammini proposti: l'accoglienza, l'incontro con la Parola, la preghiera, la genitorialità, le opere di carità.

Gabriella Contini

Il testo degli annunci è stato ripreso dal settimanale "Notizie" della diocesi di Carpi, 3 ottobre 1999.
Il Dossier di questo numero è stato volutamente contenuto per lasciare spazio ad altri argomenti.
E' comunque disponibile una sintesi molto più ampia delle due relazioni: chi lo desidera la può richiedere, allegando 4 francobolli da 800 lire, come rimborso per le spese di fotocopiatura e spedizione, a Irene e Canzio Pellegrini, via Borgomanero 2, 28060 Comignago (NO).