LA SCATOLA VUOTA

"Per la prossima lezione" disse la maestra ai suoi alunni di terza elementare "per favore portate in una scatola qualcosa che rappresenti la Pasqua".
Il giorno dopo, gli alunni portarono le scatoline di cartone e le lasciarono sul tavolo della maestra.
Quando arrivò il monento di aprirle, la maestra, con discrezione, cercava di proteggere Giorgio, un bimbo diversamente abile, che avrebbe potuto avere problemi con il compito asseganto; perciò disse: "Ora aprirò le scatole, ma non voglio sapere di chi sono". Quindi aprùì la la prima scatola e... ne uscì una farfalla!
"È la mia!", gridò Maria tutta contenta. "che bella idea" disse la maestra davanti alviso felice e soddisfatto dell'alunna.
Poi aprì la seconda scatola, e trovò una picola pietra ricoperta di muschio. "Quella è la mia!" disse tommaso, "il muschio rappresenta la nuova vita. La maestra soddisfatta gli disse: "Sei stato molto originale Tommaso, bravo!".
E così via, scatola dopo scatola, le aprì tutte, e dentro c'erano cose originali e sorprendenti.
Arrivò il momento dell'ultima scatola, la maestra l'aprì per scoprire che... era vuota.
La maestra intuì subito di chi fosse e cercò di cambiare argomento, ma Giorgio l'interruppe, dicendo: "Maestra, quella è la mia scatola! Lo so che è vuota ma anche la tomba di Gesù nel giorno di Pasqua era vuota!".
La maestra si commosse e Giorgio fu premianto perché aveva capito il vero significato della Pasqua!
Tratto da: ECO, Evangelici, Cattolici, Ortodossi, n.44, marzo-aprile 2008, p. 16.