Essere, per una settimana, famiglia di famiglie
I CAMPI FAMIGLIA ESTIVI
Un momento "forte" di condivisione all'interno dell'esperienza dei Gruppi Famiglia

di Paolo Albert
Non è facile motivare le famiglie a dedicare una settimana di ferie per un campo formativo. E' necessaria una discreta sollecitudine di chi lo promuove e la proposta di temi che abbiano una buona rispondenza nella vita quotidiana.

Cosa sono
I Campi Famiglia sono un momento intenso di riscoperta dell'unità tra fede e vita, di esperienza, fraternità, amicizia, condivisione con e per le altre famiglie.
Queste possono riscoprire come vivere la fede nella normale vita quotidiana e fare esperienza di "Gruppo Famiglia", come stare insieme, dialogare, pregare con altri adulti, giovani e bambini, condividere le proprie ansie, dolori e gioie. I messaggi passano più facilmente in un clima sereno, libero, sincero, fatto di piccoli atti condivisi.
Questo corrisponde alle attese della gente di oggi più pronta a vedere, sperimentare che non ad ascoltare. Si vuole andare oltre i messaggi culturali o spirituali dell'annuncio e privilegiare la ricchezza del vissuto dei presenti.
La settimana configura una situazione di famiglia allargata, aperta a varie regioni, abitudini, sensibilità. Privilegia con decisione i valori e le virtù familiari, forse più difficili da trovare nel nostro presente affannato.

La condivisione al campo
Nella settimana si sperimenta la condivisione che è:
- accoglienza, in particolare di chi arriva per prima volta, fiducia nei confronti di ognuno;
- rispetto per ogni persona che la Provvidenza ha mandato al campo;
- capacità di ascolto anche di chi é venuto con aspettative particolari, diverse;
- servizio, il campo vive del contributo di ognuno, dalle pulizie al servizio a tavola, dall'animazione delle serate alla liturgia;
- gratuità, caratteristica di fondo della famiglia, il servizio non attende un ritorno;
- sobrietà, semplicità, si privilegia il vissuto, si evita il superfluo;
- genitorialità aperta, essere papà e mamma di tutti i figli del campo.
Le giornate sono impostate su tre momenti:
- la liturgia con le Lodi, le preghiere, la S. Messa;
- l'annuncio, cui segue il lavoro di gruppo e la condivisione;
- la festa.

Al centro Gesù
Le Lodi, preghiere, la Messa sono i momenti centrali della giornata, della condivisione più vera a cui tutto si riconduce, le speranze condivise, le esperienze vissute.
Sono il primo fondamento della nostra comunione. Gesù è la base su cui costruire il nostro essere insieme, la gioia della partecipazione, la responsabilità della condivisione.
Nei campi famiglia ed in particolare nella Liturgia si realizza una singolare esperienza di comunione ecclesiale tra la famiglia "piccola chiesa" ed il ministero del sacerdote.
Tutta la famiglia è presente alla preghiera, anche i bimbi, facendo attenzione a dar loro spazio, a valorizzare la loro presenza... Le famiglie che a turno guidano la preghiera cercheranno di raccordare i testi della liturgia ai temi dell'annuncio quotidiano.

Annuncio e vita
L'annuncio sviluppa giorno dopo giorno il tema del campo; non è un freddo sviluppo teorico, ma idee, proposte, suggestioni mediate dal vissuto, dall'esperienza per esaminare la propria realtà di vita ed orientare le scelte in senso più cristiano.
La riflessione a piccoli gruppi aiuta a passare dall'ascolto al far propri i temi, portandoli nel concreto della propria vita. L'ascolto reciproco prima in gruppo, poi nei momenti di condivisione tutti assieme, aiuta a guardare con maggiore serenità e fiducia alla propria esperienza di vita.

Tutti coinvolti
Nei campi famiglia l'attenzione è rivolta in parallelo a tutti: genitori e figli, per seguire un cammino condiviso e realizzare una grande famiglia. Il cammino formativo sarà diverso per genitori e figli.
Per i figli il tema è tradotto in linguaggio adatto alle diverse età, in modo interattivo, attraverso il gioco.
Si realizza con animatori che preparano il campo per tempo, sono ben motivati e seguiti da una coppia.

Vivere la festa
La festa è un altro modo di costruire il campo, nasce dalla gioia dell'incontro e dalla condivisione. Si esprime nello stare insieme, ai pasti, nel prendere il caffè... Ma si sviluppa in particolare la sera: è il momento del gioco comune creativo ed è una scuola per la testimonianza che la famiglia ha come sua missione di dare al mondo.
Le serate sono un momento di maggior integrazione tra le famiglie e tra le diverse età presenti.

Ripartire i compiti
Un Campo Famiglia vive della collaborazione di tutti, ma si basa anche su alcuni ruoli precisi.
Serve, innanzi tutto, una coppia responsabile del campo, che ne cura l'impostazione e la preparazione, fa rispettare con fermezza l'orario, equilibra i contributi del relatore, del sacerdote e degli animatori in modo che ogni persona e famiglia si senta accolta e sia in buona relazione con gli altri.
Un'altra coppia segue la liturgia, collaborando col sacerdote perché i momenti di preghiera, e la Messa in particolare, siano veramente espressione dell'unità familiare del campo; sceglie a turno un'altra famiglia, e l'aiuta ad animare le Lodi e la Messa, scegliendo i canti e coinvolgendo i figli.
Una terza coppia è l'appoggio costante degli animatori e il collegamento con le altre componenti del campo; avrà incontrato gli animatori per preparare il programma e ne segue lo svolgimento.

Gli animatori
Gli animatori sono una componente essenziale della grande famiglia del campo. Sono ragazzi/e degli ultimi anni delle superiori e con loro collaborano i "figli" dai 14 anni in su che sono intervenuti con le famiglie.
L'animazione si propone di consentire l'ascolto e l'espressione di tutte le fasce di età, stabilire una buona relazione in particolare con i più grandi, valorizzare tutti i "talenti".
Ma ancora di più essi hanno il compito di portare la fantasia, l'apertura, l'allegria dei giovani in tutta la giornata ed in special modo nelle serate.
Quindi non baby sitteraggio, ma capacità di tradurre il tema del campo in un linguaggio adatto alle diverse età dei ragazzi, con molto spazio al gioco ed alla creatività dei bambini.
famiglia.albert@katamail.com

P.S. Volete fare esperienza di condivisione?Iscrivetevi al gruppo di lavoro "collegamento": riceverete notizia di tutte le attività in programma. Basta inviare una mail vuota a: collegamento-subscribe@yahoogroups.com

I giovani animatori dei campi famiglia

Come genitori abbiamo affrontato l'esperienza del campo estivo per famiglia con una sola, grande preoccupazione: la capacità degli animatori a "tener testa" ai nostri bambini.
E invece, sorprendentemente, abbiamo scoperto che i nostri figli possono respirare anche senza di noi e che esistono ragazzi e ragazze di 15-17 anni che, non solo hanno il coraggio di stare con loro, ma che "osano" addirittura rimpiangerli a fine campo con tanto di bigliettini struggenti, rivoli di lacrime, e-mail post-campo e foto spedite.
Ma non abbiamo ancora finito!
Questi animatori hanno lavorato assieme per alcuni mesi prima di presentarsi al campo. Sulla base di una storia hanno adattato diversi itinerari, paralleli a quelli degli adulti, alle diverse fasce di età dei bambini, hanno trovato simboli, disegnato e colorato cartelloni, spillato fogli per ricavare piccoli quaderni, preparato giochi e anche graziosi e pregevoli souvenirs di fine campo.
Siamo stupiti della capacità di Tony e Valeria di coinvolgere questi ragazzi.
Quando per noi era ora di andare a letto, dopo l’ultimo bans, alle 23.00 circa, loro si incontravano con gli animatori per programmare la giornata seguente. La cosa, che per noi genitori suscitava ammirazione, per loro era più che normale ed era la continuazione delle riunioni e dei lavori pre-campo.
Ora, dopo il secondo campo famiglia, abbiamo realizzato che i Gruppi Famiglia sono una cosa seria e vale la pena proporli ad altre famiglie.
Volete sapere cosa ci ha convinto? Gli animatori.
Antonella e Alessandro Caldarini